DESCRIZIONE - SAINTE CHAPELLE

Raccontare a parole la Sainte Chapelle è davvero molto difficile… E’ uno dei tanti capolavori di architettura gotica che solo a Parigi si possono trovare. Fu eretta a metà del 1200 da Luigi IX (quello che poi diventò San Luigi) per ospitare le Reliquie Sacre che il Re era riuscito ad acquisire da Bisanzio. Queste Reliquie sono la Corona di Spine che Gesù portò sul capo durante la crocifissione, un pezzo della Croce e un Chiodo.
La Sainte Chapelle è divisa in realtà in due piani di identica superficie ma di diversa altezza: la cappella Superiore, costruita sullo stesso livello degli appartamenti reali del Palazzo a fianco, custodisce le reliquie ed è riservata al re, alla sua famiglia e agli invitati di rango; la cappella Inferiore, aperta ai soldati, ai servitori del re e ai cortigiani. C’è da dire che sia la Sainte Chapelle che l’intero Palazzo Reale adiacente hanno subito numerose variazioni architettoniche nel corso dei secoli.
La Cappella Inferiore, che oggi ospita il negozietto di souvenirs e il banco informazioni, sembra quasi una cripta, vista la mancanza di luce proveniente dall’esterno e data l’altezza ridotta delle volte. Le decorazioni originali sono andate quasi tutte perdute con l’inondazione della Senna del 1690, quindi la decorazione policroma dei 140 capitelli e degli archi rampanti delle volte risale al restauro successivo all’inondazione. In fondo, troviamo una statua raffigurante San Luigi.

 





















Salendo le ripide e anguste scale di pietra a chiocciola prepariamoci a trattenere il fiato… Si entra nella Cappella Superiore e la meraviglia colpisce sicuramente anche i meno attratti dall’arte. I muri non esistono: sono sostituiti da pareti di vetro finemente decorato, alti circa 20 metri. L’intensità della luce colorata che filtra dalle vetrate e le decorazioni dorate sono senza dubbio stupefacenti. Le vetrate sono composte da più di mille pannelli figurativi, originali per quasi due terzi. Si leggono cominciando dal lato sinistro, cioè dal lato dal quale siamo saliti. Vicino al portale di ingresso troviamo dei pannelli informativi in più lingue che possiamo prendere durante la visita per comprendere meglio la narrazione raccontata nelle vetrate. Genericamente possiamo dire che vi sono rappresentate scene dal Vecchio Testamento, l’infanzia e la Passione di Cristo, l’illustrazione dei Libri dei 4 grandi Profeti (Isaia, Ezechiele, Geremia e Daniele).
Subito al di sotto dello spazio occupato dalle vetrate troviamo una fascia occupata da una pittura raffigurante un finto arazzo, la quale però è stata aggiunta solo nel 1842 in occasione di uno dei restauri.
Addossate ai pilastri tra le finestre troviamo le statue degli apostoli, protette da piccoli baldacchini. E non è un caso. La scelta di associare i primi discepoli di Gesù, pilastri spirituali della Chiesa, ai sostegni dell’edificio, rappresenta un simbolismo ricercato.
Nei muri a sinistra e a destra verso il fondo della Cappella sono state scavate due nicchie che accoglievano la coppia reale durante le funzioni religiose.
La spettacolare tribuna delle reliquie si trova in fondo all’abside ed è stata costruita a metà del 1200. Sul retro si vedono due scale a chiocciola di legno che portano al baldacchino dove si trovava la cassa con le reliquie.
Il pavimento, ridisegnato durante il restauro del 1845, riporta eleganti disegni animalistici e araldici.
Sull’altro lato rispetto alla tribuna delle reliquie, sopra il portale che una volta fungeva da ingresso, troviamo dei dipinti risalenti anche questi al restauro del 1845, fra cui al centro riconosciamo il Cristo benedicente.
Al di sopra troviamo un altro capolavoro: il maestoso rosone di 9 metri di diametro, con 89 pannelli riccamente disegnati, di cui soltanto 9 sono stati rifatti nel tempo. Il rosone attuale viene datato intorno al 1485 e le decorazioni sono a tema dell’Apocalisse, così come fu quello originale del 1200.
Per scendere ed uscire prendiamo le scale a chiocciola dall’altro lato rispetto a dove siamo saliti.

 





























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