DESCRIZIONE - SAINTE CHAPELLE
Raccontare
a parole la Sainte Chapelle è davvero molto difficile… E’ uno
dei tanti capolavori di
architettura gotica che solo
a Parigi si possono trovare. Fu eretta a metà del 1200 da Luigi IX
(quello che poi diventò San Luigi) per
ospitare le Reliquie Sacre che il Re era riuscito ad acquisire da
Bisanzio. Queste Reliquie sono la Corona di Spine che Gesù portò
sul capo durante la crocifissione, un pezzo della Croce e un Chiodo.
La
Sainte Chapelle è divisa in realtà in due piani di
identica superficie ma di diversa altezza:
la cappella
Superiore,
costruita sullo stesso livello degli appartamenti reali del
Palazzo a fianco, custodisce
le reliquie ed è riservata al re, alla sua famiglia e agli invitati
di rango; la cappella Inferiore, aperta ai soldati, ai servitori del
re e ai cortigiani. C’è
da dire che sia la Sainte Chapelle che l’intero Palazzo Reale
adiacente hanno subito numerose variazioni architettoniche nel corso
dei secoli.
La
Cappella
Inferiore,
che oggi ospita il negozietto di souvenirs e il banco informazioni,
sembra quasi una cripta, vista la mancanza di luce proveniente
dall’esterno e data l’altezza ridotta delle volte. Le
decorazioni originali sono andate quasi tutte perdute con
l’inondazione della Senna del 1690, quindi la decorazione policroma
dei 140 capitelli e degli archi rampanti delle volte risale al
restauro successivo all’inondazione. In
fondo, troviamo una statua raffigurante San Luigi.
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiLgdJqJ2UpKDFmUipHe04Ctkvau7Il1dTwVuTyeCGpnU6cvhxJYBuApmtTRI13Nv4PsaKciUowhvk4Mk7wd_kt6-9uCiYxWaas1OWIdcHrEBRFS6uZU6mnE-2uebdDvB3RgX1ZL1kHeZE/s320/IMG_20180218_120850.jpg)
Salendo
le ripide e
anguste scale
di pietra a chiocciola prepariamoci
a trattenere il fiato… Si entra nella Cappella
Superiore
e la meraviglia colpisce sicuramente anche i meno attratti dall’arte.
I
muri non esistono: sono sostituiti da pareti di vetro finemente
decorato, alti circa 20 metri. L’intensità
della luce colorata che filtra dalle vetrate
e le decorazioni
dorate sono
senza dubbio stupefacenti.
Le
vetrate sono composte da più di mille pannelli figurativi, originali
per quasi due terzi. Si
leggono cominciando dal lato sinistro, cioè dal lato dal quale siamo
saliti. Vicino al portale di ingresso troviamo dei pannelli
informativi in più lingue che possiamo prendere durante la visita
per comprendere meglio la narrazione raccontata nelle vetrate.
Genericamente possiamo dire che vi sono rappresentate scene dal
Vecchio Testamento, l’infanzia e la Passione di Cristo,
l’illustrazione dei Libri
dei 4 grandi Profeti (Isaia, Ezechiele, Geremia e Daniele).
Subito
al di sotto dello spazio occupato dalle vetrate troviamo una fascia
occupata da una pittura raffigurante un finto arazzo, la quale però
è stata aggiunta solo nel 1842 in occasione di uno dei restauri.
Addossate
ai pilastri tra le finestre troviamo le statue degli apostoli,
protette da piccoli baldacchini. E non è un caso. La scelta di
associare i primi discepoli di Gesù, pilastri
spirituali della Chiesa, ai sostegni dell’edificio, rappresenta un
simbolismo ricercato.
Nei
muri a sinistra e a destra verso il fondo della Cappella sono state
scavate due nicchie che accoglievano la coppia reale durante le
funzioni religiose.
La
spettacolare tribuna delle reliquie si trova in fondo all’abside ed
è stata costruita a metà del 1200. Sul retro si vedono due scale a
chiocciola di legno che portano al baldacchino dove si trovava la
cassa con le reliquie.
Il
pavimento, ridisegnato durante il restauro del 1845, riporta eleganti
disegni animalistici e araldici.
Sull’altro
lato rispetto alla tribuna delle reliquie, sopra il portale che una
volta fungeva da ingresso, troviamo dei dipinti risalenti anche
questi al restauro del 1845, fra cui al centro riconosciamo il Cristo
benedicente.
Al
di sopra troviamo un altro capolavoro: il maestoso rosone di 9 metri
di diametro, con 89 pannelli riccamente disegnati, di cui soltanto 9
sono stati rifatti nel tempo. Il rosone attuale viene datato intorno
al 1485 e
le decorazioni sono a tema dell’Apocalisse, così come fu quello
originale del 1200.
Per
scendere ed uscire prendiamo le scale a chiocciola dall’altro lato
rispetto a dove siamo saliti.
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