IL TEATRO OPERA GARNIER



Parigi è ricchissima di gioielli architettonici, si sa, ma il Palais Garnier è di certo uno dei più sontuosi. E’ anche uno dei miei monumenti preferiti e mi perdonerete se la descrizione sarà ricca, ma c’è davvero molto da dire!!
Questo teatro è stato costruito per volere di Napoleone III tra il 1861 e il 1875 dall’architetto Charles Garnier (da cui prende il nome il palazzo), al quale viene dedicato un busto dorato davanti all’ingresso riservato alle visite turistiche e un busto più piccolo all’interno del Grand Foyer.
Garnier riesce a realizzare un edificio ricco di fregi e ornamenti così come Parigi ancora non aveva mai visto. Si dice che la stessa imperatrice Eugenia, sconcertata da così tanto sfarzo, chiese a Garnier di che stile si trattasse e l’architetto rispose: “Dello stile Napoleone III” !
L’armoniosa facciata è composta da accostamenti di marmi bianchi, rosa e verdi, colonne e gruppi scultorei dorati. Le statue che decorano la facciata rappresentano le arti che vengono messe in scena all’interno del teatro (la danza, la lirica, il dramma ecc.); i busti e i medaglioni rappresentano per la maggior parte dei compositori illustri (anche contemporanei dell’epoca); al di sopra dei due frontoni brillano le statue “L’Armonia” (a sinistra) e “La Poesia” (a destra).
La grande cupola centrale, così come le altre più piccole, sono di rame, che una volta ossidato ha preso il colore verdastro che vediamo. E’ sormontata da un gruppo scultoreo di bronzo che rappresenta Apollo con la Musica e la Poesia. Apollo tiene in mano una lira dorata. La lira dorata, essendo simbolo di Apollo, dio della Musica e della Luce, fu una sorta di “marchio” che Charles Garnier lasciò disseminato dovunque, all’esterno e all’interno.
Una volta passata la biglietteria (ricordo che l’ingresso agli spettacoli si effettua dall’ingresso principale su Place de l’Opera, mentre le visite turistiche partono dall’ingresso su Rue Auber), ci troviamo subito in una bassa sala circolare detta “La rotonda degli abbonati”. E’ da qui che entravano gli abbonati che arrivavano in automobile e qui i loro autisti e domestici li attendevano durante gli spettacoli. Al centro della volta figura una iscrizione circolare con la quale lo stesso Garnier ha voluto firmare il suo monumento. Proseguiamo sulla destra dove troviamo il controllo dei biglietti e subito di fronte a noi troviamo il “Bassin de la Pythie”: la statua al centro di questo bacino raffigura appunto la Pythie, la sacerdotessa di Apollo. Ai due lati del bacino si aprono due scalinate che portano al maestoso “Grand Escalier”, la scalinata monumentale e scenografica che porta verso la platea, i loggioni e la buca dell’orchestra. Garnier concepì questa scalinata in modo tale che fosse essa stessa una sorta di “palcoscenico” sulla quale veder “sfilare” i personaggi importanti dell’epoca e le signore con il nuovo abito da sera da sfoggiare. Il senso di magnificenza di questo monumento già si percepisce pienamente: non solo il tipo di architettura dello scalone, ma anche l’utilizzo armonico di marmi di colori diversi. Pensate che Monsieur Garnier nell’intero Teatro ha voluto impiegare 24 tipi di marmo di colore e venature diverse!!! In cima al Grande Scalone, sul primo pianerottolo, la porta monumentale che apre verso la zona dell’orchestra è ornata ai due lati da due cariatidi che rappresentano La Tragedia (con una spada) e La Commedia (con un’arpa d’oro). Imponenti anche i meravigliosi candelabri che ornano lo Scalone: immaginate come poteva essere l’atmosfera creata all’epoca dalle circa 3.500 lampade a gas!!
Il soffitto ovviamente non è meno riccamente decorato del resto ed è ornato da 4 composizioni allegoriche.
Salendo al piano superiore mediante le scalinate poste nel corridoio laterale di sinistra, arriviamo al livello di ingresso ai primi loggioni. Qui il percorso di visita ci permette di entrare in uno di questi loggioni per dare una occhiata al palcoscenico e alla sala. Si consiglia in questo frangente di fare silenzio perché molto spesso in scena ci sono degli operai che preparano le scenografie. Purtroppo non sempre è permesso l’ingresso, specialmente quando ci sono in corso le prove degli spettacoli. La sala è a forma di ferro di cavallo detto alla francese, per la disposizione dei posti in base alla categoria. Ci sono 4 balconi e le logge sono disposte su 5 livelli. Garnier fece appello a tutte le risorse tecniche ed artistiche dell’epoca e il risultato è una delle migliori sale d’opera mai costruite, dotata di una acustica eccezionale. Fu concepita in modo tale da vedere ed essere visti. All’epoca, prima e dopo gli spettacoli, si usava ricevere nel proprio loggione e magari anche concludere affari, proprio come se fosse il salone di un circolo o della propria villa. E le signore avevano senza dubbio la possibilità di essere ammirate nei loro abiti eleganti.
I colori predominanti sono senza dubbio il rosso vivo del velluto delle poltrone, che danno un senso di morbidezza, calore e comodità solo guardandole, e l’immancabile oro che abbonda su tutti i decori, sulle colonne e sul soffitto. La decorazione del soffitto che vediamo attualmente è opera di Marc Chagall: risale al 1964 e rende omaggio a 14 compositori. Curiosamente quest’opera rimpiazza la decorazione precedente originale, la quale però non è stata rimossa, ma si trova al di sotto della struttura che regge la realizzazione di Chagall. Il modello della precedente pittura è visibile all’interno del Museo dell’Opéra di cui parliamo dopo.
Il gigantesco lampadario che illumina la sala, di bronzo e cristallo, comprende 340 luci e pesa 7 tonnellate!
Proseguiamo la visita dirigendoci verso destra e arriviamo ad una luminosa stanza circolare denominata “La Rotonde du Glacier” che fungeva da “bar” (dalle logge si poteva suonare un campanello e venire serviti direttamente al proprio posto). Sui piedistalli sono situati i busti di alcune celebrità dell’Opéra, i quali sono situati in corrispondenza di pannelli ad arazzo che rappresentano i mesi dell’anno e i segni zodiacali.
Attraversiamo la “Galerie du Glacier” ed entriamo nel “Salone del Sole”, un piccolo vestibolo di forma circolare decorato appunto nel tema del Sole, che si contrappone dalla parte opposta al “Salone della Luna” decorato con stelle. In mezzo a questi due si trova l’”Avant Foyer” , uno spazio di transizione tra lo scalone d’onore e il “Grand Foyer”, nel quale trionfa il mosaico dai colori luminosi e l’immancabile oro.
Se questa anticamera ci sembra sfarzosa, non trovo le parole per definire quello che è il “Grand Foyer”. Tutte le volte che ci sono entrata ho sempre avuto una sensazione di stupore e incredulità e sono in buona compagnia, perché guardandomi intorno vedo sempre i turisti con le bocche spalancate e gli occhi che brillano! Un tripudio di oro e decorazioni che ricoprono ogni centimetro della sala. Sui muri si trovano 20 statue, allegorie delle “qualità” indispensabili agli artisti. Il soffitto ad archi fu dipinto da Paul Baudry, famoso pittore francese dell’epoca, e rappresenta le grandi tappe della storia della Musica, della Commedia e della Tragedia. Questa galleria è anche il luogo dove troviamo rappresentata maggiormente la lira dorata, quel simbolo di Apollo che Garnier volle utilizzare come “firma”. Gli alti specchi riflettono la luce degli imponenti lampadari i quali a loro volta fanno brillare le decorazioni dorate. Ai due lati corti si trovano due grandi camini sormontati da vasi in porcellana di Sèvres e da due orologi (uno segna l’ora e l’altro segna il giorno e il mese). Il pavimento è in parquet di quercia con decorazioni in noce ed ebano. Le porte-finestre danno accesso alla “Loggia” che affaccia su Place de l’Opéra, anch’essa decorata in uno splendido gioco di marmi policromi. Fu pensata da Garnier come transizione tra l’esterno e l’interno, tra la “valle di lacrime” e “il paese delle fiabe” come lui stesso disse.
Una volta finito di riempirci gli occhi di cotanta magnificenza, attraversiamo il “Salone della Luna” ed entriamo nella “Biblioteca Museo” che ospita principalmente circa 600.000 documenti, tra libri, partiture, materiale d’orchestra, libretti d’opera ecc.
Alla fine della galleria della Biblioteca scendiamo le scale e ci ritroviamo al piano dell’orchestra. Scendiamo lo scalone d’onore e ci dirigiamo verso l’uscita passando per i cosiddetti “Vestibolo di controllo” e “Gran vestibolo”. Quest’ultimo è la “porta d’ingresso” dalla quale entrano gli spettatori, accolti da 4 imponenti busti in marmo bianco che rappresentano: Rameau e la Musica Francese; Lulli e la Musica Italiana; Gluck e la Musica Tedesca; Haendel e la Musica Inglese.
Sulla sinistra troviamo l’interessante negozio di souvenirs, un po’ diverso da tutti gli altri poiché vi troviamo in vendita anche cd, dvd e libri di musica, danza e opera, nonché diversi accessori e vestiti da danza firmati Opéra de Paris.
Uscendo sulla sinistra troviamo l’ingresso del Ristorante dell’Opéra.
Ma il teatro dell’Opéra di Parigi non è famoso solo per la sua magnificenza e per gli spettacoli che vi vengono rappresentati. Infatti è da sempre circondato da voci su leggende e misteri che hanno ispirato un celebre romanzo chiamato “Il Fantasma dell’Opera”. Scopriremo alcune di queste curiosità in una sezione a parte del blog.

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