MUSEE D’ORSAY – APPUNTAMENTO CON GLI IMPRESSIONISTI



In questi due anni ho visitato questo Museo circa una decina di volte, ma ci tornerò ancora, senza stancarmi. Per chi come me ha una predilezione per l’arte degli Impressionisti, questo è il posto dove andare ad ammirare un’ampia collezione di quadri dei maggiori esponenti di questo movimento.
La fermata della Metro più vicina è la stazione Musée d’Orsay della RER C. Si trova proprio all’ingresso del Museo. Questa linea della RER sta subendo però molte chiusure a causa di lavori di manutenzione. Se non dovesse essere possibile scendere a questa fermata, l’altra più vicina è Solferino, sulla linea 12. Uscendo dalla stazione il Museo si trova a meno di 5 minuti a piedi procedendo dritti su Rue de Bellechasse.
La prima opera d’arte che si incontra è l’edificio che ospita il museo stesso.


©Musée d'Orsay

Si tratta di una ex stazione ferroviaria, inaugurata in occasione della Esposizione Universale del 1900 e che serviva destinazioni sull’asse sud-ovest (i nomi delle città sono scritti sulla facciata del palazzo). Rimase in funzione fino al 1939 ma nel dopoguerra non poté essere ripristinata a causa delle banchine troppo corte rispetto ai nuovi treni e cadde in disuso. Fu salvata dalla demolizione solo grazie alle proteste dell’opinione pubblica. Nel 1986 la ristrutturazione dell’edificio fu affidata all’architetto milanese Gae Aulenti e alla fine dello stesso anno l’allora Presidente francese Mitterrand inaugurò il museo attuale. 

Il Musée d’Orsay racchiude opere d’arte di diverso tipo e periodo: dal 1848 al 1914, quadri, sculture, arti decorative, arredamenti.
Ma ogni volta che ci vado la mia visita comincia sempre dal 5° piano: la sezione dedicata all’Impressionismo. Un susseguirsi di sale ricche di capolavori molto famosi, il cui percorso è stato recentemente ripensato e le opere ricollocate per una migliore lettura cronologica e artistica. Monet, Renoir, Manet, Degas solo per citare gli artisti che conoscono tutti.
In fondo alla galleria degli Impressionisti si trova un piccolo negozio di souvenirs, ma è solo un assaggio perché il negozio più grande si trova al piano terra, a fianco all’ingresso ed è molto ricco di pubblicazioni d’arte oltre ai vari gadget.

Su questo piano abbiamo anche una splendida visuale della città dalle finestre oppure, in modo molto più originale, guardando attraverso il quadrante dei due orologi giganti (e funzionanti) che vediamo in alto sulla facciata in esterno. Nella sala dove si trova uno degli orologi è stato allestito il singolare Caffé Campana, che offre snack dolci e piatti semplici salati.

Recentemente il 5° piano è stato anche riorganizzato per dare spazio alla sezione del Post Impressionismo (Van Gogh e Gauguin per citarne solo due).

Proseguiamo la visita scendendo. Il 4° e il 3° piano sono i due meno frequentati. Presentano un paio di sale in cui sono esposti oggetti di arte decorativa provenienti da Gran Bretagna, Austria, Germania, Scandinavia.

Il 2° piano è costituito da alcune sale espositive e da 3 terrazze che danno la vista sul piano inferiore. Qui possiamo ammirare sculture (ad esempio Rodin), pitture e arti decorative per un periodo che va circa dal 1880 al 1914. Anche su questo piano, sopra l’entrata, si trova un ristorante; decisamente più elegante e costoso di quello del 5° piano, merita comunque un’occhiata per la bellezza delle decorazioni e dell’allestimento della sala. Dalle terrazze delle sculture godiamo di una bellissima vista sul piano sottostante ma anche sul preziosissimo orologio dorato e riccamente decorato che serviva alla stazione per scandire l’ora e che ancor oggi è perfettamente funzionante.

Su uno dei lati lunghi di questo piano, è stato recentemente riaperto il grande Salone delle Feste. All’interno della stazione infatti fu realizzato anche un albergo, che insieme a questo salone erano a disposizione dei viaggiatori e dei cittadini.

Al secondo piano trovano posto anche le interessanti Mostre Temporanee che il Museo ospita costantemente.
Continuiamo la nostra visita e scendiamo al piano terra. Visto dall’ingresso questo piano sembra ospitare soltanto il viale centrale disseminato di sculture datanti 1850-1880.
Invece ai lati della galleria si susseguono un grande numero di sale e salette che celano alcune chicche davvero imperdibili. Ad esempio troviamo qualche altra opera di Monet, poi Manet, Degas, Courbet. In tutte le mie visite ho sempre un po’ tralasciato il piano terra, ma ultimamente ci sono tornata con l’intento di visitare principalmente questa parte e ne sono rimasta piacevolmente colpita. Anche in questa zona viene riservato uno spazio per esposizioni temporanee e in fondo alla galleria si trova un altro piccolo caffè dove sono disponibili solo alcuni snack e pochi posti a sedere.








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