ITINERARIO N. 7 – IL QUARTIERE DEL MARAIS – prima parte
Il quartiere del Marais è uno dei più
frequentati della città. E’ stato risparmiato dagli sventramenti
del barone Haussmann e dalla edilizia moderna, per cui conserva
ancora incantevoli stradine e splendidi hôtel
particuliers (residenze private, ville) rinascimentali.
Alcuni di questi sono stati trasformati in lussuosi appartamenti e
altri in musei. Il quartiere è anche centro della comunità ebraica
parigina.
Partiamo
per la visita scendendo alla stazione metro Bastille, che si trova
sotto la famosa Place de la Bastille, luogo indissolubilmente
legato ai fatti del 14 luglio 1789 quando gli insorti occuparono la
prigione della Bastiglia, dando inizio alla Rivoluzione francese. La
vecchia prigione non esiste più (si trovava all’incirca dove ora
c’è la sede di una banca) ma possiamo vederne alcune vestigia in
square Henri-Galli, in fondo a Boulevard Henri IV, uno dei viali che
si diramano dalla piazza. Al centro troviamo la Colonne du Juillet
con in cima la luccicante statua che rappresenta “lo spirito della
libertà”, la quale fu eretta nel 1840 in ricordo di un’altra
rivoluzione, quella detta “di luglio” del 1830. L’edificio
moderno che domina la piazza è l’Opéra Bastille,
un nuovo teatro lirico inaugurato nel 1989.
Iniziamo la nostra passeggiata
scendendo lungo Rue Saint Antoine, la quale più avanti diventa Rue
de Rivoli e costituisce uno dei grandi assi cittadini. Lasciamo sulla
nostra sinistra il Temple du Marais, una chiesa protestante e
giriamo a destra in Rue de Birague e ci troviamo davanti ad
uno dei palazzi che formano la famosa e meravigliosa Place des
Vosges, la
piazza più antica di Parigi. Entriamo nella piazza
attraverso il passaggio in mezzo al palazzo e ci portiamo al centro
per meglio apprezzarne l’ampiezza e la magnificenza. Capolavoro di
eleganza aristocratica, il giardino centrale è circondato da palazzi
e porticati in pietra e mattoni rosa a formare un quadrato. Il colpo
d’occhio è eccezionale, poiché la simmetria dei palazzi è
praticamente perfetta. La piazza fu commissionata da Enrico IV e
inaugurata nel 1612 in occasione delle nozze di Luigi XIII con Anna
d’Austria. E’ proprio Luigi ad essere commemorato dalla statua
che si trova al centro del curatissimo giardino. I padiglioni
destinati al re e alla regina, abitati solo occasionalmente, furono
disposti al centro dei lati orizzontali nord e sud e sono rialzati e
leggermente sporgenti rispetto al resto delle costruzioni, mentre
sotto ad essi passano le strade che portano all’esterno.
Inizialmente fu chiamata Place Royale, ma fu ribattezzata Vosges in
onore del département che fu il primo a versare la quota per
finanziare le guerre rivoluzionarie. Oggi sotto i portici hanno sede
eleganti gallerie d’arte, negozi di moda e di antiquariato, oltre
agli immancabili ristoranti e caffè. Tra le molte celebrità
(artisti, politici) che scelsero di abitare in questa piazza,
ricordiamo Victor Hugo. L’appartamento al secondo piano del palazzo
al n. 6, dove lo scrittore visse dal 1832 al 1848 e scrisse i
Miserabili, ora è un museo che si appresta a riaprire dopo
alcuni lavori di restauro. E poi Colette, Georges Simenon, Isadora
Duncan, per citare quelli più conosciuti a noi italiani.
Nell’angolino della piazza al n. 7
c’è un passaggio che prendiamo e che ci conduce ai giardini e alla
deliziosa facciata rinascimentale dell’Hotel de Sully, che
oggi ospita il Centre des Monuments Nationaux. Usciamo e ci
ritroviamo di nuovo su Rue Saint Antoine e sulla nostra
sinistra incontriamo la bellissima chiesa di Saint Paul et Saint
Louis. Io sono innamorata delle chiese di Parigi e consiglio
sempre una visita: non si rimane mai delusi. Questa chiesa
dall’attraente portone rosso sorge sul luogo di edifici religiosi
precedenti, il più antico dei quali risale al 632 circa. Nel 1125 la
prima cappella costruita fu sostituita da una chiesa che divenne
parrocchia dedicata all’apostolo Paolo. Durante la rivoluzione, nel
1798, la chiesa venne distrutta e soltanto una piccola porzione di un
muro è giunta fino ai giorni nostri (visibile su Rue Saint Paul).
Nel 1627 Luigi XIII aveva fatto costruire lì a fianco un’altra
chiesa che venne intitolata a San Luigi. Anche questa chiesa durante
la rivoluzione venne sconsacrata, ma fu salvata dalla distruzione
poiché divenne deposito. Nel 1802 Napoleone restituisce al culto
cattolico la chiesa di San Luigi che, in seguito alla distruzione
della chiesa di San Paolo, diviene la parrocchia di San Paolo e San
Luigi. Il maestoso interno in pietra bianca conserva, tra le altre
opere, un dipinto di Eugène Delacroix e uno di Jacques de Létin,
oltre ad una meravigliosa scultura della Vergine Addolorata di
Germain Pilon, commissionata da Caterina de’ Medici nel 1586 e due
acquasantiere donate da Victor Hugo (che come abbiamo visto abitava
nei paraggi). L’alta cupola fece da modello ad
altre famose cupole parigine come ad esempio quella del Pantheon,
della Sorbona o dell’Hotel des Invalides.
Usciamo di nuovo su Rue Saint Antoine
e svoltiamo a destra su Rue de Sevigné. Arrivati all’incrocio
con Rue des Francs Bourgeois incontriamo il palazzo che ospita
il Musée Carnavalet (che dovrebbe riaprire nel 2020
dopo anni di restauri). Questo museo si occupa di documentare la
storia di Parigi dalle origini fino alla belle époque per
mezzo di dipinti, sculture, oggetti d’arte decorativa, documenti,
reperti archeologici. Vale la pena la visita non appena sarà
riaperto anche per ammirare i due splendidi hotel particuliers
che lo ospitano. Proseguiamo su Rue de Sevigné e poi giriamo a
sinistra su Rue du Parc Royal. Per chi ha bisogno di una sosta,
possiamo girare l’angolo su Rue Payenne ed entrare in uno
dei due graziosi e tranquilli parchetti. Dopo la sosta proseguiamo su
Rue du Parc Royal costeggiando altri hotel particuliers e
svoltiamo su Rue de Thorigny dove troviamo l’ingresso del
Musée National Picasso che annovera più di 5.000 opere e
migliaia di documenti che ci permettono (unico luogo al mondo) di
avere una panoramica di tutta l’opera dell’artista (pitture,
sculture, incisioni, disegni, documenti, fotografie e film). Giriamo
a sinistra su Rue des Coutures Saint Gervais e poi ancora a
sinistra su Rue Vieille du Temple. Quest’ultima
varrebbe la pena di essere percorsa in tutta la sua lunghezza in
quanto è uno dei fulcri brulicanti di questo quartiere. Noi in
questo percorso proseguiamo appunto verso sinistra in direzione
sud-ovest passando davanti ad un complesso di eleganti edifici che
ospitano gli Archivi Nazionali e svoltiamo a destra
ritrovandoci nuovamente su Rue des Francs Bourgeois (altra
strada cruciale del quartiere) dove si trova l’ingresso del Musée
des Archives Nationales (vale la pena anche solo entrare nella
corte per ammirare il giardino). Svoltiamo a sinistra sulla
frequentatissima Rue des Archives e ancora a sinistra
su Rue des Blancs Manteaux, dove troviamo l’ Eglise Notre
Dame des Blancs Manteaux (13° secolo) e un piccolo
giardinetto per riposarci.
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