PATRIMONI PARIGINI : I “BOUQUINISTES” SUL LUNGOSENNA




Con i loro 400.000 “bouquins” (cioè vecchi libri) allineati lungo la Senna, i loro 900 botteghini verdi bottiglia forniti di libri antichi, fumetti oppure opere specialistiche, i “bouquinistes” fanno parte degli elementi immancabili nella tipica “cartolina” di Parigi.

Librai-venditori ambulanti non sempre accettati.

Già dal XVI secolo si trovavano per strada questi appassionati di libri antichi che coi loro banchetti furono gli antenati degli attuali venditori nelle bancarelle fisse. Da notare che anche nel XIII secolo dei librai giurati (mercanti incaricati di vendere dei manoscritti originali sotto la sorveglianza dell’Università di Parigi, davanti alla quale dovevano prestare giuramento) esponevano una volta all’anno alcuni libri manoscritti dei loro negozi in bancarelle ambulanti.
E’ però con la nascita della stampa nel 1450 che il commercio dei libri prende una nuova piega. Nel XVI secolo dei piccoli mercanti ambulanti cominciano a prendere possesso dei lungosenna per vendere i loro volumi, spesso usati. Su cavalletti, dentro scatole in legno o vimini, o semplicemente accatastati al suolo: tutti i mezzi erano buoni per esporre la loro merce. Il Pont Neuf, costruito nel 1606, era particolarmente affollato da questi venditori di libri. La diffidenza dei librai e la pressione delle autorità reali portarono nel XVI secolo alla regolamentazione della vendita di libri a suon di decreti e sentenze che interdicevano la presenza dei librai ambulanti. E’ all’inizio del XVII secolo che questi ultimi sono finalmente autorizzati a vendere a condizione che versino una tassa annuale. La tregua comunque ha durata breve. Sullo sfondo della cosiddetta Fronda (serie di guerre civili in Francia tra il 1648 e il 1653) la situazione dei librai ambulanti è quasi sull’orlo dell’estinzione. Da un lato, autorità reali, librai e polizia si battono per sopprimere le esposizioni di merce clandestine; dall’altro, i venditori di opuscoli non soggetti a censura e di giornali scandalosi tentano di fare commercio. Durante il XVII e fino alla metà del XVIII secolo i “bouquinistes” all’aperto sono dapprima cacciati, poi successivamente reintegrati sotto approvazione.

Nel 1789: ufficialmente “bouquinistes”

La sorte dei “bouquinistes” evolve con la Rivoluzione Francese ed è nel 1789 che il termine “bouquiniste” entra nel dizionario dell’Accademia Francese. E’ un periodo prospero per questi mercanti che sono sempre più numerosi a riunirsi sul Pont Neuf, centro di tutti i divertimenti (letture pubbliche, animazioni musicali, spettacoli all’aperto) e luogo di ritrovo preferito per le personalità letterate.
Sotto il regno di Napoleone I i “bouquinistes” guadagnano terreno con lo sviluppo dei nuovi lungosenna. Si dovrà comunque attendere il regno di Napoleone III perché essi ricevano delle autorizzazioni per poter esercitare il loro mestiere. Nel 1859 i servizi dell’Hotel de Ville (municipio) mettono in atto delle concessioni che permettono ai venditori di installare delle bancarelle su specifici spazi fissi.
Anno dopo anno, il numero dei “librai della Senna” non smettono di aumentare: 156 nel 1892; 200 nel 1900 durante l’Esposizione Universale e 240 nel 1991, anno nel quale i “bouquinistes” sono iscritti nel Patrimonio dell’UNESCO.
Oggi formano 3 chilometri di libri antichi o contemporanei, stampe, francobolli o riviste che si presentano agli appassionati o semplici curiosi percorrendo su e giù i lungosenna, il tutto sotto la regia del Comune di Parigi (gli affitti sono molto cari!!).



Sulla Rive Droite (riva destra) li trovate dal Pont Marie al Quai du Louvre; sulla Rive Gauche (riva sinistra) dal Quai de la Tournelle al Quai Voltaire.

 

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