ITINERARIO N. 9 - IL QUARTIERE DI MONTMARTRE - SECONDA PARTE


Dopo la visita della Chiesa ci dirigiamo dritti verso la famosissima Place du Tertre, luogo in cui si trovavano fino a poco tempo fa centinaia di artisti che esponevano con orgoglio le loro tele, pronti in qualsiasi momento a fare un ritratto o una caricatura sul posto, o a dar prova dal vivo delle loro capacità artistiche disegnando direttamente in piazza sui loro cavalletti. Purtroppo da qualche anno il centro della piazza è stato occupato dai tendoni dei bistrot e riempito di tavolini all’aperto. Gli artisti rimasti ad esporre sono veramente pochissimi e a parlar con loro si avverte tutta l’amarezza della situazione. In compenso ci sono ancora tanti caricaturisti e ritrattisti che girano per la piazza cercando di convincere i turisti a farsi ritrarre. La piazza nonostante questo cambiamento rimane comunque molto suggestiva anche per la cornice di antichi bistrot (tipo « Au Cadet de Gascogne »), ma sinceramente sconsiglio di sedersi per pranzo in uno di questi posti, poiché ormai il menù è stato reso turistico e la qualità è notevolmente calata. Dopo il giretto della piazza torniamo verso la Chiesa di Saint Pierre de Montmartre e imbocchiamo verso sinistra Rue du Mont Cenis. Poco più avanti sulla destra possiamo percorrere avanti e indietro Rue du Chevalier de la Barre dove possiamo trovare alcuni negozietti di souvenirs un po’ più seri e curati di altri e dalla quale si gode di un’ottima vista sulla cupola del Sacro Cuore. Continuiamo lungo Rue du Mont Cenis e sulla destra troviamo il “Réservoir”, il Serbatoio d’Acqua chiamato anche Château d’Eau de Montmartre. Prima di svoltare a sinistra lungo Rue Cortot, approfittiamo di un’altra vista panoramica, questa volta verso la periferia nord della città, fino allo Stade de France, dalla cima della scalinata che si trova all’incrocio di queste due stradine.

Prendiamo quindi Rue Cortot in discesa e sulla destra incontriamo un altro gioiellino del quartiere : il Musée de Montmartre. Poco pubblicizzato dalle guide turistiche classiche, merita sicuramente una visita soprattutto per chi, come me, è profondamente affascinato dalla vita che conducevano in questo quartiere artisti del calibro di Renoir, Utrillo, Valadon, Picasso. Le collezioni permanenti del museo ci fanno scoprire molto della storia della « Butte », dei suoi café e cabaret, dell’effervescenza del luogo alla fine del 1800. Sono visitabili anche l’appartamento-atélier di Suzanne Valadon e Maurice Utrillo (sembra che gli artisti siano appena usciti dalla stanza) e i Giardini sul retro dell’edificio che sono stati intitolati a Renoir, anche lui abitante nell’edificio nel 1875, dove il pittore realizzò alcuni dei suoi quadri più famosi (Le Bal du Moulin de la Galette ; La Balançoire (significa altalena, e la si può trovare ancora oggi)). Dai giardini del Museo si possono scorgere le Vigne di Montmartre che ogni anno producono un numero ristretto ed esclusivo di bottiglie di ottimo vino rosso.

Usciti dal Museo proseguiamo in discesa lungo Rue Cortot e arriviamo all’incrocio con Rue des Saules e Rue de l’Abreuvoir dove spicca una piccolissima costruzione dipinta di rosa, la Maison Rose, un tempo luogo d’incontro di numerosi artisti dell’epoca e successivamente diventato ristorantino caratteristico e uno dei luoghi più fotografati della zona ! Per chi volesse visitare un vero cabaret dell’epoca, consiglio di prendere verso destra Rue des Saules (costeggiando così le Vigne di Montmartre) fino all’incrocio con Rue Saint Vincent dove si trova il celeberrimo « Lapin Agile ». Il nome originale era « Cabaret des Assassins ». Nel 1879 il proprietario del locale affidò ad un caricaturista, André Gill, l’incarico di disegnare l’insegna del locale. Lui dipinse un coniglio che scappa dalla padella e da allora il cabaret è conosciuto col nome di « Au Lapin à Gill » (Al Coniglio di Gill), da cui la successiva trasformazione in Lapin Agile per assonanza.



Commenti

Lettori fissi