ITINERARIO N. 9 - IL QUARTIERE DI MONTMARTRE - QUARTA PARTE
All’incrocio con Rue Durantin c’è un altro gioiellino del quartiere : il piccolissimo bistrot « Le Petit Moulin ». Scendiamo ancora e raggiungiamo Rue des Abesses, che vale la pena percorrere verso sinistra per le vetrine dei negozi e per alcuni dei più bei bistrot della zona. Consiglio di passeggiare su questa stradina fino a Place des Abesses dove troviamo tre punti di interesse. La prima è la Chiesa Saint Jean de Montmartre che deve la sua particolarità al fatto di essere costruita in cemento armato e mattoni, usati in modo magistrale. E’ una chiesa moderna (risale agli inizi del 1900) ma vale la pena entrare per una breve visita. Sulla piazzetta di fronte alla Chiesa c’è l’entrata della stazione metro Abesses, nota per due motivi : è la più profonda stazione della Metropolitana di Parigi (36 metri sotto il livello stradale) e presenta all’ingresso una delle ultime sopravvissute « Edicole Guimard », la pensilina in stile Art Nouveau opera dall’architetto Hector Guimard.
Dietro l’ingresso della Metro c’è un piccolissimo giardino, meta di innamorati che si fotografano davanti al « Mur des Je t’aime » (Il Muro dei Ti Amo), sul quale è riportata la frase « Ti amo » in tutte le lingue del mondo.
Ritorniamo indietro ripercorrendo Rue des Abesses fino a dove eravamo scesi prima dal Moulin de la Galette e da qui prendiamo leggermente verso destra la Rue Lepic. Poco più avanti sulla destra incrociamo una anonima porta dipinta di un azzurro acceso. Si tratta dell’ingresso all’appartamento al terzo piano che fu di Théo Van Gogh, che abitò qui con il fratello Vincent dal 1886 al 1888.
Ritorniamo indietro all’incrocio di prima e stavolta scendiamo lungo Rue Lepic verso destra. Tra botteghe alimentari di ogni genere, sulla destra troviamo un altro luogo di interesse, il Café des Deux Moulins, senz’altro conosciuto dagli estimatori del film « Il favoloso mondo di Amelie » che qui è stato girato (se guardate dentro ci sono numerosi richiami al film).
Scendiamo ancora fino ad incrociare il caotico Boulevard de Clichy. Ci troviamo su Place Blanche dove si erge dal 1891 il celebre cabaret « Moulin Rouge », un altro dei classici simboli della città di Parigi. Inizialmente inaugurato come teatro, il locale divenne particolarmente famoso per la presenza di un mulino a vento di colore rosso che diede poi nome al posto. Il Moulin Rouge è noto universalmente come luogo di nascita del can-can, il ballo che originariamente veniva utilizzato come arma di seduzione dalle cortigiane che qui si trovavano per intrattenere i clienti. Successivamente il can-can divenne una vera e propria forma di spettacolo che dai tempi della Belle Epoque ancora oggi attrae migliaia di spettatori grazie alle Doriss Girls, il corpo di ballo dai costumi spettacolari con piume e lustrini.
Con il Moulin Rouge termina il mio percorso alla scoperta di questo quartiere (uno dei miei preferiti in effetti). Per chi vuole approfondire di più la visita, consiglio un passaggio al Cimitero di Montmartre (non distante dal Moulin Rouge) dove si può rendere omaggio, fra gli altri, a Edgar Degas (il pittore famoso per il tema delle ballerine), Dalida, Jacques Offenbach (compositore), Stendhal (scrittore).
Da Place Blanche possiamo prendere la Metro alla stazione Blanche sulla linea 2.
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