ITINERARIO N. 10 – I PASSAGES (GALLERIE COPERTE) – TERZA PARTE

 


Una volta visitata la Galerie Vivienne, riprendiamo la nostra passeggiata alla scoperta dei Passages ritornando su Rue des Petits Champs e imboccando il piccolissimo Passage des 2 Pavillons che ci porta su Rue de Beaujolais. Spostandoci verso destra vediamo degli scalini che ci fanno scendere all’interno del complesso del Palais Royal, con le sue splendide gallerie che circondano un giardino curatissimo e tranquillo.

Prendiamoci il tempo di passeggiare lungo tutto il perimetro delle Gallerie perché davvero saremo soddisfatti dalle numerose “chicche” che troveremo. Cominciando verso destra, troviamo subito una istituzione parigina: il mitico ristorante “Le Grand Véfour”. Luogo di alta gastronomia sin dal 1784, conserva ancor oggi le ricchissime decorazioni originali (stucchi, intarsi, dipinti). Inizialmente fu nominato “Café de Chartres” (come si vede dall’insegna ancora presente dal lato del giardino) per onorare il duca di Chartres, cioè colui che volle la lottizzazione del Palais Royal e che concesse l’apertura di negozi e luoghi di ritrovo. Da sempre è meta di uomini d’affari, persone altolocate, politici, letterati, artisti. Per citarne uno su tutti, Victor Hugo aveva un tavolo sempre riservato per lui.


Lungo le eleganti gallerie troveremo boutiques di lusso, come per esempio Didier Ludot, dove possiamo acquistare di seconda mano diversi abiti e accessori delle più famose firme di alta moda, oppure negozi iconici come Bacqueville, che dal 1790 produce medaglie e decorazioni (escono da qui per esempio le Medaglie della Legione d’Onore o quelle Militari). Uno degli appartamenti che si affacciano sul giardino fu la casa di Colette, una famosa scrittrice e attrice teatrale parigina, considerata una delle più grandi protagoniste della sua epoca. Una targa ne ricorda l’ubicazione.

Il giardino del Palais Royal è un piacevolissimo spazio scelto dai parigini (non è un giardino frequentato dal turismo di massa) per numerose attività, come la lettura, il gioco delle bocce (la pétanque), lezioni private di arti marziali o di fitness. Così come negli altri parchi principali della città, anche qui troviamo delle sedie e poltroncine in metallo messe a disposizione di chiunque. Ma quelle che troviamo qui hanno una particolarità: sono chiamate “chaises-poèmes” cioè “sedie-poesie” poiché sugli schienali sono incisi dei versi di famose poesie o brani letterari.



Un’altra particolarità che rende famoso il complesso del Palais Royal sono le cosiddette “colonne di Buren”. In tempi moderni il palazzo è sede del Consiglio di Stato e del Consiglio Costituzionale. Vista l’importanza del luogo, negli anni ‘80 dello scorso secolo il Ministero della Cultura decise di abbellire il cortile del palazzo che allora era semplicemente un parcheggio. Affidò il compito all’artista Daniel Buren che concepì quello che vediamo tutt’oggi. L’opera è denominata ufficialmente “Les deux Plateaux” ed è composta da 260 colonne ottagonali identiche, ma di altezze tutte diverse. Sono a strisce verticali bianche e nere e in realtà poggiano sullo strato inferiore rispetto a dove camminiamo. Il contrasto con l’architettura del palazzo crea un piacevole effetto e rende questa zona uno dei luoghi più ricercati dai fotografi per servizi di moda ma anche uno dei posti più fotografati di Parigi in generale. 







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